I migliori rebranding del 2023 da gennaio ad aprile

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I migliori rebranding del 2023 da gennaio ad aprile.

Il rebranding è il processo in cui un brand, un’azienda, un prodotto o un servizio modificano parzialmente o tutta la propria identità, scegliendo un nuovo logo, un nome, una nuova identità visiva, font o payoff e anche un nuovo modo di comunicare.

Il processo di rebranding può essere più o meno radicale, che parte dalla volontà di un marchio di sviluppare un nuovo posizionamento nella mente del consumatore con una nuova immagine e nuovi valori.

Perché una marca fa rebranding?

Innanzitutto, un motivo alla base di un rebranding è il bisogno di avvicinarsi a un target in evoluzione, assecondando il gusto dei consumatori che evolve costantemente.

  1. Svecchiare un brand. Un’azienda, un prodotto o un servizio è necessario quando si sta vivendo una fase di crescita, caratterizzata dal lancio di nuovi prodotti/servizi, dall’entrata in nuovi mercati, oppure quando avviene una fusione o scissione tra due o più aziende o gruppi aziendali, al fine di comunicare il cambiamento in atto.
  2. Cambiare target. Il restyling è consigliato quando un’azienda decide di cambiare il proprio target di riferimento o quando la reputazione aziendale è danneggiata e associata a valori negativi.
  3. Lanciare nuovi prodotti. Il processo di rebranding è consigliato quando si vuole dare un nuovo volto a brand storici che desiderino innovare oppure lanciare nuovi prodotti/servizi sul mercato.

Esistono varie tipologie di restyling del brand, ecco le principali:

Totale: il processo di rebranding totale interessa tutti gli elementi dell’identità di un brand come il naming, il pay-off, il logo, il tono di voce, le strategie di marketing e sales o le campagne pubblicitarie.

Parziale: il rebranding parziale avviene quando un’azienda decide di modificare solamente uno o più elementi dell’identità di un brand.

Conservativo: il processo di rebranding conservativo avviene quando si decide di modificare solo alcuni elementi di un brand come il naming, il tono di voce o il pay-off ma se ne mantiene inalterata l’essenza.

Rivoluzionario: rebranding rivoluzionario è quando si ridefinisce il brand staccandosi nettamente dall’identità e dall’essenza dello stesso.

Proattivo: quando un’azienda decide di avviare un processo di cambiamento per un beneficio in termini di reputazione e per migliorare la percezione del brand, ecco che avviene il rebranding proattivo.

Reattivo: si parla di rebranding reattivo quando un’azienda deve necessariamente avviare un cambiamento per risollevare la propria reputazione.

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